Nell'alveare tutti svolgono il proprio compito
La gerarchia delle api
Regina, fuchi ed api operaie ognuno ha il suo compito all'interno dell'alveare e lo porta avanti con dedizione e passione per il bene della famiglia e la sopravvivenza della comunità.
L'organizzazione è frutto di un istinto innato che ha permesso alle api di raggiungere un livello di efficienza dove tutto è calcolato, pensato ed ottimizzato con uno scopo ben preciso.
Al vertice della gerarchia dell'alveare c'è l'Ape Regina, vive dai quattro ai cinque anni ed l'unica che può fecondare e deporre le uova. Il suo compito è fondamentale per il rinnovo delle generazioni considerando che la vita delle api dura in media dai 20 ai 30 giorni.
I maschi dell'alveare, i Fuchi, hanno il solo compito di fecondare l'ape regina, muoiono subito dopo l'accoppiamento e da molti è considerato l'esempio più evidente di suicidio sessuale nel mondo degli insetti. I fuchi che non si sono accoppiati vengono uccisi in autunno dalle operaie in quanto non lavorano e rappresentano solo un consumo di scorte alimentari preziose per la sopravvivenza della famiglia durante l'inverno.
Le Api Operaie hanno il compito di provvedere all'alimentazione delle uova depositate dalla regina attraverso le fornitura di miele, polline e pappa reale. La loro breve vita può essere suddivisa in tre periodi:
*dal primo al 10° giorno sono impegnate nella pulizia delle celle, alimentano le vecchie e le nuove larve con miele, polline, pappa reale e fanno i primi voli di orientamento fuori dell'alveare;
* dal 10° al 20° giorno circa raccolgono gli alimenti, pressano il polline nelle celle, costruiscono i favi, si dedicano alla pulizia ed alla difesa dell'alveare;
* dal 20° giorno fino alla morte bottinano, cioè volano di fiore in fiore per raccogliere miele e polline a seconda della necessità dell'alveare. Quando le condizioni di tempo non permettono di uscire l'ape operaia resta inattiva tra i favi.
Tutte le api, quindi, hanno un ruolo ben preciso ed ogni loro azione è importante per il funzionamento e la sopravvivenza dell'alveare.